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domenica 11 gennaio 2015

Comunicazione aziendale

Quello della comunicazione aziendale è un ambito complesso.
C’è una comunicazione interna che presuppone una conoscenza puntuale delle dinamiche specifiche, della struttura, del lavoro.
E c’è una comunicazione esterna, utile all’immagine aziendale, dei prodotti e dei servizi offerti.
Mi accomodo, professionalmente, in quella esterna. Ovvero la comunicazione per la quale gli imprenditori italiani, in larga misura, si sono affidati ai canali promozionali diventati classici: lo spot tv, la pubblicità sui giornali, la reclame via volantini.
Il mercato, bombardato da propagande di ogni tipo e fattosi diffidente, esigente, accorto ha preso a esprimere chiari sintomi di rifiuto o di disinteresse. Con la crisi economica, sono poi andate in tilt aziende e risorse. E, con la ben più profonda e preoccupante crisi culturale e sociale, a toccare il tilt è stata la comunicazione stessa.
Il quadretto è quello di un circolo che di virtuoso ha praticamente nulla. Non solo. Le difficoltà, dilatate o attorcigliate su se stesse, rischiano di generare ulteriori danni. Quello che si avverte è disamore, scollamento. Ovunque e comunque.
Ma è proprio questo il momento da cogliere al volo. Prenderlo come un’opportunità di svolta è forse l’unica salvezza. Le aziende faticano, molto. Esattamente come faticano clienti e utenti. Si rende ancor più necessario affascinare, raggiungere, dialogare.

L’imprenditore più audace e sagace oggi imbocca nuove strade.
Incarica il ghostwriter di raccontare la sua storia, ad esempio. Non una storia di gloria e denari ma una storia di passione, sudore, genio. Magari una delicata ed emozionante saga familiare. Oppure il felice cammino di un’intuizione o la riscossa dopo una caduta.
O, ancora, chiede al ghostwriter di narrare la sua azienda, la produzione, l’ideazione, la laboriosa elaborazione di soluzioni.
Qualche volta anche di gestire un popolare profilo facebook. Così, per avvicinarsi al proprio ‘pubblico’ potenziale o affezionato.
In una preziosa sintesi: l'azienda ha bisogno di una comunicazione umana, non commerciale!

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