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lunedì 30 marzo 2015

Cosa vuoi di più…da un ghost writer?

Già, cosa ti aspetti da un ghost writer?
Che scriva bene? Certo deve essere davvero in confidenza con la lingua italiana...ma non basta. Vuoi sicuramente che sappia ingranare la marcia giusta per il genere di libro che hai in testa. Magari che sia in sintonia con il tuo approccio, che esprima passione o competenza o affinità con l’ambito della storia. E vuoi altro. Vuoi di più, lo so. Hai bisogno che abbia voglia di leggere innanzi tutto te, che colga il tuo spirito, che comprenda il tuo sogno, che viva le tue emozioni.
Hai ragione, per accompagnarti egregiamente, caro autore, un ghost writer deve incarnare il tuo stile, quello che tu hai dentro ma non riesci a imprimere sulla carta. Non è pura questione di professionalità. C’è molto di più. Con qualche sfumatura profonda che viene fuori subito, al primo impatto. Qualcuno la chiamerebbe empatia. A me piace continuare a credere che sia la forma più bella di amore, quella che è un tripudio di partecipazione e rispetto.

E’ un lungo cammino, quello dell’autore e del ghost writer. Meraviglioso compierlo con lo stesso passo. Poi sarà la sapiente esperienza dello scrittore fantasma a condurre, se mai, l’itinerario del viaggio.

venerdì 27 marzo 2015

Le parole dell'eros

Da Eros dio dell’amore utilizziamo le parole dell’eros per esprimere desiderio e istinto sessuale. Il fatto poi che Eros si contrapponga a Thanatos (pulsioni di vita vs. pulsioni di morte) non fa che confermare la percezione. Attrazione e piacere sono infatti pulsioni di vita!
Concretamente nei pressi della libido e della brama sessuale si muovono molti fattori di natura fisiologica e psichica. Taluni comuni, altri squisitamente personali. Già, nell’alchimia di un incontro di corpi e anime giocano sguardi, sussurri, azioni e combinazioni del tutto peculiari.
Nel racconto erotico a tessere la trama e far venire la bava alla bocca al lettore è spesso una sapiente mescola di elementi universali e di codici a due ovvero  linguaggi decifrabili solo immersi nell’atmosfera eccitata di un rapporto esclusivo.
Si tratta in sostanza di dosare ciò che facilita l’immedesimazione e ciò che stimola la fantasia. Richiami e suggestioni. Vezzi e colpi di scena.

Il romanzo a tutto eros ha bisogno di un buon ghost writer. In punta di spregiudicato candore…Un ossimoro perfetto.

martedì 24 marzo 2015

L’audacia della scrittura

Immagino l’autore che rischia, la trama che se ne infischia di essere troppo audace, la storia che sfida gli orizzonti.
Sia chiaro però, mi piace solo quando è spirito schietto. Roba viva, intendo. Ecco, la scrittura deve assecondare, rappresentare. Essere adeguata al coraggio autentico, non vestirsi di coraggio forzato.
E’ una partita, quella tra pensieri e parole, che trionfa nel pareggio.

domenica 22 marzo 2015

Come conquistare un editore

Ne ho letti parecchi di suggerimenti e formule magiche per scrivere capolavori della letteratura o libri di sicuro appeal per qualsiasi editore e francamente continuo a chiedermi come e perché si possano pensare e divulgare…
Per allettare e illudere? O per reale convinzione che esistano delle chiavi maneggiabili da chiunque?
Non lo so. Comprendo bene che molti consigli sono davvero appropriati, utili, interessanti. Temo però che possano essere intesi non come spunti e parametri di riferimento ma appunto come mappe sicure per trovare il tesoro.
Faccio il ghost writer ed eseguo molti servizi di scrittura con risultati buoni, incoraggianti, se non volessi fare i conti con l’umiltà dovrei ammettere talora esaltanti però ho paura dell’idea di conquista garantita.
Preferisco dire che ci sono intuizioni commerciali geniali e lungimiranti. Su questo posso lavorare. Del resto intercettare aspettative e gradimento del pubblico è splendida espressione di sensibilità.

Si, per questo sono sempre pronta. 

sabato 21 marzo 2015

Successi in libreria

Da ghost writer vedere i libri dei propri autori-committenti in libreria è una sensazione veramente meravigliosa.
No, nessuna forma di invidia, rammarico, fastidio o giù di lì. Macché. Il trionfo della professionalità? Anche, sicuramente. Ma più di tutto c’è l’aspetto passionale, squisitamente umano. E’ una soddisfazione, grande, molto grande. E una strepitosa ventata di euforia. Dal punto di vista emotivo si tratta proprio di un miscuglio di commozione e felicità.
Godimento. Praticamente assomiglia parecchio al godimento!
La chiamata di un autore entusiasta che ha trovato riscontro speciale presso le case editrici già lo fa pregustare. Evviva.

Ecco, questa è la mia più eccitata-eccitante serenità.

giovedì 19 marzo 2015

Ghost writer per artisti

Attore, musicista, cantante, uomo di spettacolo vuol dire immagine pubblica.
Non alludo alle copertine dei giornali o al gossip da salotto tv. Mi riferisco alla comunicazione con i fan, spesso assai difficile da gestire, sempre un po’ a cavallo tra sfera privata e personaggio.
Non è raro che ai tempi dei social network e dei blog qualche artista si avventuri in rete senza parafulmini e paracadute. Che, tradotto nel linguaggio dei contatti, significa senza ghost writer.
L’avventura richiede però tempo, energie e…un bel pizzico di preparazione. Il ghost writer oltre a saper abilmente esprimere i pensieri del suo autore committente è il polso degli andamenti e un filtro molto importante. Lo fa per mestiere, conosce l’abc, segue il mondo e sa mettere la ciliegina sulla torta al momento opportuno. Sa con chi si rapporta, ne intercetta attese, desideri, reazioni e ha l’approccio professionale o divertito più adatto alla circostanza.
Meno emotività, di quella da tenere a bada s’intende.
L’attore o il cantante in prima persona possono uscire a brandelli, dall’arena. E del resto, se viaggiano con troppa prudenza o fanno capolino solo di tanto in tanto con le classiche formule promozionali, perdono molto del loro appeal.
Il buon ghost writer o ghost blogger è l’alter ego perfetto: discreto, arguto, appassionato, equilibrato, attento.
Io trovo che siano tra i miei incarichi migliori. Questione di sensibilità artistica? Forse. E’ un viaggio di straordinaria intensità. Certo, con mestiere. Molto mestiere.

Artista…sono qui, al tuo servizio.

mercoledì 18 marzo 2015

Patrizia Gucci: La mia verità sulla famiglia

Grandi teste e grandi marchi si riconoscono da una scelta: quella della comunicazione.
‘La vera storia di una dinastia di successo’ è il libro con cui Patrizia Gucci narra la storia della sua famiglia e la strada che ne ha portato il nome nel mondo. Ricordi, aneddoti e foto che la stilista consegna al suo pubblico.
E’ appena uscito in libreria e immagino non tardi a incontrare lettori.
Grazie, Patrizia Gucci. Mi fornisci un’ottima occasione per ribadire un concetto che molti, moltissimi (in verità, troppi) imprenditori faticano a comprendere. Umanizzare la firma è la prima e più sicura forma di promozione delle proprie creazioni. Non solo. Oggi sono grandi esempi di idee e impegno premiati dal mercato. E, ancora, spaccati del nostro costume.
Altro che spot in tv e pagine di pubblicità. La ‘reclame’ migliore è quella della saga familiare, del romanzo biografico, del diario aziendale. Ogni imprenditore dovrebbe ‘raccontarsi’ alla clientela. A quella reale e a quella potenziale…
Il segreto del successo sta in tante cose, of course. Una tra queste è, senza ombra di dubbio, la capacità di arrivare al cuore degli altri.
Non è affatto un caso che in America personaggi pubblici, capitani d’industria, vertici di multinazionali e super professionisti abbiano un ghost writer a scriverne vita e gesta…
Imprenditori italiani, meditate! Che Patrizia Gucci vi illumini!

Posso garantirvi buoni frutti e pure contentezza. Si, l’onore alla memoria rimane uno dei beni umani e aziendali più entusiasmante. 

martedì 17 marzo 2015

La sorte dell’ironia

Siamo abbastanza abituati a fare i conti con l’ironia della sorte, rischiamo invece di non badare alla sorte dell’ironia.
Nel gioco delle parole la riflessione si fa sempre preziosa…e sfiziosa.
L’ironia è uno dei beni supremi dell’umanità, non dovremmo mai perderla di vista. Anche in letteratura. Già, senza la verve dell’ironia appiattiremmo qualsiasi orizzonte.
Da ghost writer mi interrogo spesso sulla potenza dello spirito, dello stile, della direzione. Agli autori capita sovente che io faccia notare quanto spessore acquistino i personaggi quando è dato loro il dono dell’ironia. Che è uno sguardo profondo, navigato e dolcemente avvezzo al trionfo delle logiche della natura e della vita.
Quando vogliamo affidare un racconto alle pagine una bella dose di ironia dobbiamo riservarla anche a noi stessi. Alle nostre cazzute convinzioni, ai nostri romantici sogni, alle nostre ire furibonde, ai nostri splendenti ideali.
Nudi, ecco, davanti al foglio dovremmo metterci nudi. Capaci di assorbire dal mondo intorno e pronti alle nostre virtù come ai nostri vizi.
Con quel gusto frizzante della semplicità c’è da godere all’infinito….davvero.
Sono qui, scrittrice fantasma o ombra, ghost writer dell’ironia. Tranquilli, non è lei a scrivere libri sciocchi, ve lo assicuro.
Parola chiave: leggiadria.

Avanti, scriviamo questo racconto!

venerdì 13 marzo 2015

Editori non a pagamento per esordienti

Già, l’autore esordiente è a caccia di una casa editrice aperta ai nuovi talenti che non pubblichi a pagamento.
Circola più o meno questa distinzione: le case editrici ‘serie’ investono sui libri quindi non chiedono alcun contributo agli scrittori, le altre chiedono, in varia forma, un ‘compenso’ (talvolta imponendo all’autore, ad esempio, l’acquisto di un certo numero di copie).
A me, ghostwriter, gli autori chiedono spesso consiglio. Sostanzialmente c’è poco da consigliare: la scelta è tutta di chi ha la paternità dell’opera. Non è affatto escluso che il libro pubblicato a pagamento non consacri comunque l’autore a un successo planetario…certo è difficile credere che una buona casa editrice si sia lasciata sfuggire un genio della letteratura e non abbia dato ‘gratis’ alle stampe il suo capolavoro.
Che dire? La verità sta nel mezzo o non c’è?
Francamente bisogna avventurarsi nella realtà, per cruda e crudele che sia, e affidarsi o fidarsi. Chiunque partorisca una storia è desideroso di vederla approdare in libreria, sinceramente convinto che sia ottima. Il giudizio però è quello dei lettori. Allora le case editrici non sono che l’occhio e la mente commerciali, quelle che interpretano le attese del pubblico. Decidono di pubblicare solo quello che credono porterà loro utile.
Qualche volta sarebbe bene arrendersi, cari autori. Non siamo nati tutti per vedere il nostro nome sulla copertina di un bestseller. D’altra parte ci sono errori famosi: grandi del passato si sono visti arrivare un netto rifiuto da qualche editore e poi sono diventati pilastri della letteratura.
Difficile davvero comprendere quale strada prendere, autogiudicarsi, decidere giustamente di rassegnarsi o insistere.

Susanna Tamaro probabilmente suggerirebbe ‘Va dove ti porta il cuore’.

mercoledì 11 marzo 2015

Saper leggere, saper scrivere

Mi piacerebbe fosse vero, che i libri siano buoni di leggerli tutti…
Mi piacerebbe ancora di più, naturalmente, che fossero buoni almeno in tanti a leggere la gente e i segni che si porta addosso.
Per un autore e per un ghostwriter e’ essenziale leggere i libri, la gente, il silenzio, il tempo.
Qualcuno la chiama, complessivamente, ricchezza emotiva. Ovvero il patrimonio di sensazioni, sentimenti, riflessioni, idee che si accumulano leggendo le pagine e la vita.

E non solo, certo. Il linguaggio, i pensieri, lo stile: tutto si affina con sensibilità e conoscenza.

domenica 8 marzo 2015

Diventa un fenomeno come Federica Bosco

Non si può disconoscere il ‘fenomeno’ Federica Bosco. Brava, leggiadra, ironica, fresca, arguta. Dolce e pungente come le pieghe del costume e dei sentimenti nei quali si infila con egregia sensibilità.
Eppure anche su di lei si leva qualche voce stridula con le solite accuse di banalità.
Siamo alle solite, insomma. Al di là del gusto e delle legittime valutazioni personali un ‘fenomeno’ si riconosce dai numeri. Se Federica Bosco li fa vuol dire che è apprezzata. Sciocco demolirla con spocchia intellettuale.
Io su questo aspetto insisto parecchio, fino alla noia, lo so. Eppure è importante, per i miei autori, capire questo passaggio. Anzi, direi, è fondamentale. Leggere non è proprio al top delle tendenze di moda nel nostro Paese dunque c’è davvero ben poco da arricciare il naso e disquisire di alta o bassa letteratura. Sia chiaro, i lettori –quelli veri- possono anche farlo. Gli altri farebbero bene a ridimensionare exploit cattivi, insulsi…e invidiosi.
Scriveteli, i libri di Federica Bosco. Poi snobbateli e tirate fuori un capolavoro alla Umberto Eco, tanto per citare un nome.
In sintesi: prima dimostrate quanto facile sia, essere Federica Bosco.
Che Federica Bosco è un esempio, giusto per intenderci. Quando si parla di ‘romanzetti banali’ con migliaia o centinaia di migliaia (o magari milioni) di lettori entusiasti a me parte l’orticaria.
<Un giorno l’amore finisce. Senza preavviso. Un mercoledì sera>.
Questa, più che banalità, è fotografia della realtà. Con linguaggio immediato. Quello che accade, non alla protagonista di un libro, nella vita. Nella vita di tutti. E vorremmo non scattasse il processo di immedesimazione?
Suvvia, questa è la prima chiave del successo. Il libro ‘arriva a destinazione’ perché coinvolge, riguarda, rappresenta le persone che lo aprono e si immergono nella storia.
C’è opera e opera, certo. C’è autore e autore, certo.
Ma, cari autori, se non siete Dante Alighieri o giù di lì e vi rivolgete a un ghostwriter a parer mio dovreste diffidare di quelli che fanno i sapientoni della Letteratura. Scegliete un profilo dignitoso, originale, professionale e passionale. Forse non vi condurrà ai grandi capolavori classici ma vi scriverà un libro a misura vostra e di libreria.

Sono un ghostwriter, scrivere è il mio mestiere. Il mio crac sarebbe salire in cattedra invece di sgobbare amorevolmente sulle pagine.

venerdì 6 marzo 2015

Le parole del successo

La tua idea di trama vale eccome un posto in libreria. Anzi, nella top ten dei libri più venduti. Il problema sono le parole. Già, non hai confidenza con lingua e scrittura. Capita, eccome.
I ghostwriter o scrittori fantasmi lavorano proprio per chi non ha sufficienti strumenti per tradurre una storia in pagine corrette, avvincenti e convincenti.
Entrando più nel merito ogni genere poi ha un linguaggio, è vero. Quando si parla di ‘parole del successo’ si allude anche a questo. Però c’è qualcosa di ancora più peculiare: passa dallo stile e arriva a quello che si può esprimere come <costruzione della frase vincente>.
Andiamo, su, inutile negare che ci sia molto mestiere dietro certe perle stese in una riga avvolgente, fluida o fulminante. Mestiere non solo nel maneggio delle parole, anche nell’intuizione che intercetta aspettative e desideri dei lettori…

Ecco, per le parole del successo perfettamente calate nella tua idea affidati a un ghostwriter. Io sono qui!

mercoledì 4 marzo 2015

Incipit

Mi piace la definizione di incipit che ha lasciato Bruno Traversetti: è l’esplosione semantica che genera e avvia il cosmo romanzesco e ci consente di individuarne i caratteri, di intuire panorami e sviluppi futuri.
10 o 20 righe, più o meno, che dovrebbero far scattare la scintilla tra autore e lettore. E prima, in verità, tra autore e editore…
Ma un romanzo si comincia dall’incipit o c’è prima un lungo e duro lavoro di tracce, stesure, sviluppi, revisioni?

Fortunatamente, cari autori, se vi rivolgete a un ghostwriter passate di mano il problema!

lunedì 2 marzo 2015

Scrittura incisiva

A parte il genere, un testo ‘arriva’ e piace per una serie di piccole e grandi sfumature. Merito della storia e dello stile, certo.
Il fatto è che storia e stile passano anche attraverso frasi memorabili. Una scrittura fluida, intensa, incalzante, ritmica o come preferite e si addice alla trama rimane impressa grazie all’alchimia di concetti e parole.
Tu chiamale se vuoi emozioni…

Non esiste una regola di lunghezza. Ogni cosa sta bene in un dato spazio, corre perfetta in una riga o ha bisogno di una pagina. Però in linea di massima sto con Barthes: il ‘succo’ sta nell’essenziale. E ogni libro ruota intorno a una o poche frecce. Quelle che già da sole vanno dritte al bersaglio.