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giovedì 18 maggio 2017

Conoscenze (e competenze) trasversali

Finalmente le competenze trasversali hanno (o avranno a breve) il ruolo che meritano. Non bastano i titoli di studio e le competenze tecniche, praticamente mai.
Intanto nelle skills trasversali c’è davvero un patrimonio umano che non può che produrre eccellenti risultati: basti pensare all’empatia e alle capacità di relazione, di problem solving, di comunicazione, di organizzazione del proprio lavoro, di gestione del tempo, di adattamento a diversi ambienti culturali, di governo dello stress, attitudine al lavoro di gruppo, orientamento all’obiettivo, creatività e spirito di iniziativa, flessibilità, visione d'insieme, resilienza o addirittura antifragilità.
Su tutto penso all’intelligenza emotiva di Daniel Goleman. A chi è portatore di valori: lo spirito critico, l’ottimismo, l’onestà, l’entusiasmo. A chi vede il lavoro nella propria espressione di evoluzione work in progress.
Poi le soft skills sono un trampolino di lancio perfino per le competenze tecniche. Cosa non possiamo imparare se vogliamo farlo? Le soft skills e i valori umani sono anche quelli che ci sostengono a farlo bene, peraltro.
Nel mio mestiere sono essenziali, le competenze trasversali. E lo sono, felicemente, pure le conoscenze, trasversali.
Non acquisisco nozioni, non respiro emozioni, non navigo acque, che siano a compartimento stagno. Sono io, il centro del lavoro. Io che assorbo e mescolo. Io che faccio tesoro. Io che cresco. Io che affino sensibilità. I vasi sono comunicanti. Il mio bagaglio si allarga, si allarga, si allarga. Esattamente come le mie vedute, le mie possibilità di comprensione, riflessione, espressione.

Questo ‘argomento’ mi appassiona. Forse è l’euforia della ricchezza che percepisco.

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